lunedì 9 novembre 2009

MASCARIN (SINISTRA UNITA): IL COMUNE DI FANO SI IMPEGNI PER RIAFFERMARE L’ACQUA COME BENE COMUNE PRIVO DI RILEVANZA ECONOMICA.

La gestione dei servizi pubblici locali, compreso il servizio idrico, è affare delle società private, questa è l’impostazione della legge 135/09.

L’art. 15 della nuova normativa, che modifica l’art. 23Bis della legge 133/2008, appare tassativo. Gli affidamenti diretti alle società a totale capitale pubblico (in house) potranno realizzarsi soltanto in via eccezionale e dietro parere preventivo dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Secondo il Governo Berlusconi il testo in discussione in Parlamento rappresenta un mero adeguamento della legge italiana alla disciplina comunitaria.

Ma questa interpretazione è fortemente contestata a livello locale. Ad esempio i giorni scorsi la Regione Puglia proprio richiamandosi alla legislazione europea ha stabilito con una decisione senza precedenti l’avvio del processo di ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese. Insomma a Bari il Presidente Vendola e la Giunta regionale sono convinti che non sia l’Europa ad imporre all’Italia la privatizzazione del servizio idrico. Anzi, due diverse risoluzioni del Parlamento europeo affermano a chiare lettere il principio che l’acqua è un “bene comune dell’umanità” mentre gli organismi dell’UE hanno a più riprese evidenziato che “alcune categorie di servizi non sono sottoposte al principio comunitario della concorrenza”.

Pertanto, la gestione delle risorse idriche non deve necessariamente sottostare alle regole del mercato interno e le autorità pubbliche competenti (Stato, Regioni, Comuni) hanno la libertà di scegliere “se fornire in prima persona un servizio di interesse generale o se affidare tale compito a un altro ente (pubblico o privato)”.

Per questo motivo proponiamo al Consiglio comunale – attraverso un ordine del giorno presentato questa mattina – di riaffermare anche a Fano il principio dell'acqua come bene comune e diritto umano universale e la definizione del servizio idrico come servizio pubblico privo di rilevanza economica.