venerdì 30 ottobre 2009

INTERROGAZIONE SU APPLICAZIONE LEGGE REGIONALE 8 OTTOBRE 2009 N. 22 PIANO CASA

Il sottoscritto Samuele Mascarin in qualità di consigliere comunale, sollecita il seguente chiarimento.


Premesso che

Con legge regionale 8 ottobre 2009, n. 22 denominata "Interventi della Regione per il riavvio delle attività edilizie al fine di fronteggiare la crisi economica, difendere l'occupazione, migliorare la sicurezza degli edifici e promuovere tecniche di edilizia sostenibile" pubblicata sul B.U.R. Marche in data 15/10/2009 il Consiglio Assemblea-Legislativa regionale delle Marche ha approvato gli ambiti di applicazione del “Piano Casa”;


Considerato che

- nella suddetta Legge Regionale vengono indicati limiti e deroghe all’attuale impianto normativo in materia Urbanistica prevedendo ampliamenti volumetrici degli edifici esistenti anche a mezzo di demolizione e ricostruzione con notevole ricaduta sul territorio comunale;

- gli ampliamenti volumetrici consentiti hanno per oggetto sia edifici residenziali che edifici non residenziali ubicati in zone omogenee a destinazione industriale, artigianale, direzionale, commerciale e agricola;

- detti interventi sono consentiti anche per gli edifici destinati ad opere pubbliche o di pubblica utilità, compresi gli edifici di edilizia residenziale pubblica nonché gli immobili di proprietà della Regione, degli enti locali e delle aziende del servizio sanitario regionale;

- sono consentiti, previo accordo di programma tra ERAP e Comune, interventi di demolizione anche integrale e ricostruzione di immobili di edilizia residenziale pubblica con notevole possibilità di ampliare l’offerta di residenza pubblica;


Chiede

- se questa Giunta ritenga necessario avviare una verifica di tutti gli immobili di proprietà pubblica potenzialmente interessati da detto provvedimento;

- se questa Giunta ritenga necessario aprire subito un tavolo di confronto con l’ente ERAP al fine di individuare eventuali ambiti di applicazione delle legge medesima;


Considerato inoltre che

- all’articolo 9 della suddetta legge regionale n. 22 si stabilisce che entro il termine perentorio di quarantacinque (45) giorni dalla data di entrata in vigore della legge stessa i Comuni possono limitarne l’applicazione in relazione a determinati immobili o zone del proprio territorio;


Chiede

- se questa Giunta abbia intenzione di aprire immediatamente un confronto nella città relativamente ai riflessi che detta legge potrà avere sul territorio comunale e ad assumere i provvedimenti necessari all’attuazione operativa della legge così come previsto all’art. 9 della medesima.


Fano, 31 ottobre 2009

Samuele Mascarin/Consigliere comunale Sinistra Unita

giovedì 22 ottobre 2009

MOZIONE PER L’ISTITUZIONE DI UN OSSERVATORIO CONTRO L’OMOFOBIA

Il Consiglio comunale di Fano


Premesso che

- Il principio generale di non discriminazione ha valore universale, riguarda ogni persona e, come tale, è affermato nelle norme di diritto internazionale fin dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948;

- la Costituzione della Repubblica Italiana all'art.3, comma 2, annovera tra i propri compiti la rimozione di tutti quegli ostacoli che limitando la libertà e l'uguaglianza impediscono la partecipazione all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese;

- la Raccomandazione n. 1117/89 del Parlamento Europeo invita il Consiglio europeo e gli Stati membri a tutelare i diritti delle persone transessuali e a superare ogni forma di discriminazione;

- il Parlamento europeo nella risoluzione dell'8 febbraio 1994, e in diversi atti successivi, invita gli stati membri a rimuovere ogni forma di discriminazione fondata sull'orientamento sessuale ed ad intraprendere campagne ed iniziative contro le forme di discriminazione menzionate;


Considerato che

- in Italia sopravvivono ostacoli che incidono sulle condizioni di esercizio dei diritti delle persone omosessuali e transessuali;

- la motivazione della condizione delle persone aggredite per il loro orientamento sessuale o identità di genere configura l’aggressione nella categoria dei cosiddetti “crimini d’odio” (hate crimes), azioni criminali intese a danneggiare o intimidire persone a causa della loro razza, appartenenza etnica, orientamento sessuale, identità di genere o di altra condizione di gruppo minoritario;


Si ritiene

- necessario avviare un Osservatorio per il superamento delle discriminazioni verso le persone omosessuali e transessuali;

- che tale Osservatorio sarà mirato ad individuare bisogni e a progettare interventi sul piano sociale e su quello culturale, con l’obiettivo della realizzazione di un clima sociale fondato sul rispetto e sull’inclusione;


Considerato inoltre che

- l’Osservatorio assolverà la propria funzione agendo nei seguenti campi:

a) costituire una banca dati sulle esperienze realizzate in Italia e all'estero per la tutela dei diritti delle persone omosessuali e transessuali;

b) diffondere e mettere a disposizione dei cittadini le informazioni raccolte anche attraverso la creazione di pagine web sul sito del Comune;

c) valorizzare la funzione informativa e documentaria svolta sul territorio cittadino dalle biblioteche comunali proponendo l’acquisizione di testi relativi alle tematiche omosessuale e transessuale;

d) promuovere iniziative culturali (dibattiti, presentazione di libri e di video, mostre) finalizzate a favorire il dialogo fra le differenze;

e) collaborare con le associazioni presenti sul territorio per sviluppare iniziative comuni;

f) partecipare alle attività della “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere”;


Invita

il Parlamento italiano ad estendere anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere le tutele previste dalla legge 205 del 1993, detta “Legge Mancino”, nei confronti di atti di “discriminazione, odio o violenza per motivi razziali etnici, nazionali o religiosi”.


Impegna la Giunta

- ad istituire un “Osservatorio per il superamento delle discriminazioni delle persone omosessuali e transessuali”;

- ad assumere i provvedimenti necessari all'attuazione operativa del progetto mediante l’individuazione tra il personale dipendente di quello più idoneo, anche attraverso un eventuale ampliamento del settore, e la determinazione degli impegni di spesa che si renderanno necessari per lo svolgimento dell’Osservatorio.


Fano, 22 ottobre 2009

Samuele Mascarin / Consigliere comunale di Sinistra Unita

martedì 20 ottobre 2009

sabato 17 ottobre 2009

MATTIOLI (SINISTRA UNITA): SOLO AGUZZI E CARLONI VOGLIONO LA PISTA IN CEMENTO PER L’AEROPORTO.

"Dopo che la Provincia ha preso le distanze dall’intenzione dei vertici della “Fanum Fortunae” di potenziare, attraverso l’Enac, l’aeroporto di Fano- scrive Mattioli- non finanziando più la “ricapitalizzazione”dell’opera, è giunto nei giorni scorsi il chiarimento della Regione Marche che “non intende far fronte a nessuna richiesta di contributo gestionale” avendo da tempo deciso di puntare sull’unico aeroporto di Falconara. Inoltre il progetto, da sempre osteggiato non solo dal Comitato Bartolagi bensì da tutte le associazioni ambientaliste, sta ottenendo l’unico risultato di coalizzare contro tutta l’opposizione politica. Se poi pensiamo che nei quartieri di S. Orso e di S. Lazzaro sta crescendo la preoccupazione per i risvolti acustici e di sicurezza legati ai decolli e agli atterraggi dei turbojet, dobbiamo concludere che i nostri amministratori sono piuttosto isolati su questo progetto. Infatti ad esclusione della Camera di Commercio, sempre in prima fila per arretratezza di strategia economica, non rimangono altre “manifestazioni d’affetto” nei confronti di un progetto che vede in 2 milioni di euro pubblici il costo, solo iniziale, del potenziamento dell’aeroporto.

Quel che nessuno riesce a capire, tranne forse coloro che sono in malafede, è cosa dovrebbero farne i fanesi di una nuova pista in cemento. Arricchirsi? Come no! La vulgata maggioritaria, tra i pochi sostenitori della pista, è che essa magicamente porterà imprenditori ed affari per sviluppare l’economia cittadina. Sembra quasi di ascoltare quel tale che prometteva meno tasse per tutti e poi sotto sotto … le ha aumentate. Perché mai lo sviluppo della nostra economia dovrebbe passare per una ristrettissima cerchia di imprenditori che utilizza il jet per i propri acquisti? Non sembrerebbe più saggio investire sul prodotto, sul suo livello di innovazione o sugli ammortizzatori sociali in momenti di crisi piuttosto che gettare milioni di euro per l’interesse di pochi. Senza parlare che potenziare piste tradizionali ora che il volo aereo si sta specializzando sui decolli verticali (elicotteri e convertiplani) sembrerebbe essere una proposta già zoppa in partenza.

In aggiunta a tutto questo, il sindaco ha fatto in tempo a rimangiarsi le sue promesse elettorali perché ha messo in dubbio la possibilità della costituzione del parco cittadino in quanto il terreno non è di proprietà interamente del comune e quindi “il problema non si pone”. Forse si dimentica che oltre a voler rilevare dal Demanio la Caserma poteva fare la stessa cosa anche con i terreni demaniali coincidenti con l’area a Parco, ma sembra che non si sia mosso con la stessa alacrità.

In definitiva questo progetto così fortemente voluto dai nostri amministratori avrà dei costi sicuri, creerà delle problematiche sicure ma porterà dei benefici molto ma molto dubbi. Chi ne risponderà allora di fronte ai cittadini?"

giovedì 15 ottobre 2009

TURIANI (SINISTRA UNITA): SONO ANNI CHE PARLO DEI PROBLEMI DEL LIDO

Nei giorni scorsi Fabrizio Neumann (Pdl) era intervenuto per sottolineare i disagi causati dal maltempo nella zona Lido. Intervento che ha lasciato sorpresa Vincenzina Turiani di Sinistra Unita. “Dove è stato Neumann fino ad oggi? –si interroga la Turiani- forse interviene solo ora perché è stato tagliato fuori dopo le elezioni? Le fogne di viale Cairoli dovevano essere pronte a settembre dello scorso, ma siamo ancora in attesa. Bisogna capire una volta per tutte che il Lido comincia dalla Statale finisce all’Arzilla. Invece di spendere soldi per tre nuove rotatorie non era meglio terminare i lavori che sono già iniziati?”.

MOZIONE PER L’ISTITUZIONE DI UN REGISTRO COMUNALE PER LA RACCOLTA E LA CONSERVAZIONE DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO SANITARIO

Il Consiglio comunale di Fano


Premesso che:

- l’articolo 32, comma 2, della Costituzione stabilisce che la legge in nessun caso può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana, cosicché neanche il Parlamento all’unanimità potrebbe imporre a qualcuno qualcosa che violi il rispetto della sua persona;

- l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea stabilisce che ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica;

- l’articolo 1 della legge n. 180 del 1978 stabilisce che i trattamenti sanitari qualora obbligatori possono essere disposti solo nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione;

- nel caso del diritto alla salute o di altri diritti essenziali di pari rango a causa del loro carattere essenziale di inerenza alla persona che essi rivestono, la rilevanza centrale del principio di autodeterminazione vale a qualificarli come veri e proprio diritti di libertà. Ne discende che ogni soggetto leso nella sua integrità psico-fisica non ha solo il diritto di essere curato, ma vanta una pretesa costituzionalmente qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi o quale rifiutare;

- ogni individuo ha il diritto di rifiutare e non essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, essendo questo diritto fondato sulla disponibilità del bene salute da parte del diretto interessato e sfocia nel suo consenso informato ad una determinata prestazione sanitaria;

- la Corte costituzionale, nella sentenza numero 438 del 2008, ha affermato che il diritto del paziente al consenso informato è sintesi di due diritti fondamentali della persona: quello alla salute e quello all’autodeterminazione, al fine di garantire la libera e consapevole scelta da parte del paziente e, contestualmente, la sua stessa libertà personale, conformemente all'art. 32, comma 2, della Costituzione;

- la Corte di Cassazione, nella sentenza numero 21748 del 2007, ha stabilito che alimentazione ed idratazione sono senza dubbio trattamenti medici e, quindi, come tali rinunciabili;

- i pazienti che non sono in grado di esprimere la propria volontà sulle cure loro praticate o da praticare non devono, in ogni caso, essere discriminati rispetto ai pazienti in grado di esprimere il proprio consenso pertanto, qualora sia possibile ricostruire la loro volontà espressa quando ancora erano in grado di farlo, questa deve essere rispettata al fine di evitare nei loro confronti la pratica di determinate cure mediche che essi rifiutano;

- il TAR per il Lazio, nella sentenza numero 8650 del 2009, ha confermato che l’imposizione di un trattamento sanitario sempre e comunque anche nell’ipotesi di accertata volontà contraria del paziente viola la dignità umana che, ai sensi dell’articolo 2 della Costituzione italiana e dell’articolo 1 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, è inviolabile e deve essere rispetta e tutelata;

Considerato che:

- non esiste nell’ordinamento italiano un vuoto normativo relativo al diritto della persona di indicare i trattamenti sanitari ai quali voglia essere sottoposto e quelli che invece rifiuti, in quanto inerendo il rifiuto di cura ai diritti fondamentali della persona, come quello all’autodeterminazione, non c’è bisogno di riaffermarlo con una legge;

- il potere politico e quello legislativo non possono operare in modo tale da sostituire le proprie decisioni alle decisioni libere e consapevoli dell’interessato, mentre devono intervenire al fine di favorire e assicurare il rispetto di tali libere decisioni;

Considerato inoltre che:

- la legge stabilisce che la funzione di certezza circa la provenienza di dichiarazioni private può essere assicurata da pubblici ufficiali cui è affidato il potere di autenticare legalmente la sottoscrizione altrui previo accertamento dell’identità del dichiarante;

- tale funzione può essere svolta anche presso gli uffici municipali;

Tutto ciò premesso,

chiede

alla Giunta comunale e al Sindaco di disporre la raccolta e la conservazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario, definite comunemente “direttive anticipate”, “testamento di vita” o “testamento biologico”, nel rispetto dei seguenti criteri:

1) i funzionari comunali competenti possono autenticare la sottoscrizione di dichiarazioni relative a un testamento di vita o biologico o a disposizione anticipate di trattamento sottoscritte dal disponente che sia residente nel comune;

2) qualora la dichiarazione contenga l’indicazione di un incaricato, in qualità di delegato, a manifestare ai medici curanti l’esistenza di tale testamento, l’incaricato appone la propria firma per conoscenza e accettazione, autenticata anch’essa dal funzionario comunale;

3) una copia di ciascuna dichiarazione ricevuta è conservata presso un ufficio comunale. Le copie dovranno essere ordinate per numero progressivo su base annuale e sulla base della data di autenticazione delle sottoscrizioni, oppure in base ad altri criteri che siano idonei ad assicurarne l’ordinata raccolta, conservazione e la facile reperibilità;

4) predisponga uno schema uniforme di atto nel quale il dichiarante possa esprimere le proprie dichiarazioni anticipate di trattamento;

5) adotti ogni provvedimento necessario ad assicurare il rispetto del decreto legislativo numero 196 del 2003, Codice in materia di protezione dei dati personali;

6) disciplini ogni altro aspetto necessario per la migliore attuazione di quanto disposto nella presente mozione.


Fano, 15 ottobre 2009


Samuele Mascarin Consigliere comunale di Sinistra Unita

lunedì 12 ottobre 2009

MATTIOLI E AUSPICI (SINISTRA UNITA): OCCORRE RIAPRIRE LA FERROVIA METAURENSE

Teodosio Auspici e Michele Mattioli di Sinistra Unita sottolineano come in occasione del convegno organizzato la scorsa settimana a Fermignano dall’Associazione Ferrovia Valle Metauro, siano emerse delle piacevoli novità per quanti spingono per la riapertura della linea Fano-Urbino.

“Innanzi tutto grazie al contributo del prof. Bariletti –dicono in coro Auspici e Mattioli- un luminare nel campo dei trasporti su rotaia, finalmente si conosce con una certa precisione la spesa da sostenere per la riattivazione dei 47 km della linea. Attraverso una comparazione con gli studi che la Regione Lazio ha effettuato per la riapertura della Civitavecchia-Orte, il costo dell’opera si dovrebbe aggirare sui 40 milioni di euro. La cifra non è modesta, ma a titolo di esempio ricordiamo che il tratto della bretella di Urbino, circa 4 km di strada provinciale, è costato alla collettività diversi milioni di euro in più. Ci sembra proprio che l’utilità collettiva derivante dall’investimento ferroviario rappresenti una priorità che dovrebbe essere seriamente presa in considerazione dai nostri amministratori”.

“I costi di gestione sarebbero ammortizzati dagli abbonamenti dei pendolari (studenti e lavoratori) e dai turisti provenienti dalla riviera marchigiana e romagnola. Inoltre la Regione Marche avrebbe la possibilità di spendere meno denaro rispetto ai 4,2 milioni di euro che attualmente cede al trasporto pubblico su gomma (autobus) nella stessa tratta. Ma le aziende di autolinee non vanno viste come competitori della ferrovia, bensì come alleati, se come nella Provincia di Bolzano si riconvertissero in gestori del servizio ferroviario creando dei notevoli utili”.

“A queste buone notizie va aggiunta quella del 5 ottobre, ad opera della Giunta Regionale su mozione del consigliere Altomeni, l’approvazione di una convenzione con Trenitalia per consentire il trasporto gratuito delle bici al seguito dei mezzi ferroviari. Si cementa in questo modo una intermodalità di trasporto alternativa a quella automobilistica nel pieno rispetto dell’ambiente e della popolazione che vive nel territorio marchigiano. Ancor più recente è la presa di posizione del presidente Spacca che ha parlato di ripristino della linea per sviluppare una metropolitana leggera”.

“E’ giunto il momento per la politica di prendere delle decisioni definitive: verificare la fattibilità delle proposte relative alla riapertura della linea e trovare gli investimenti necessari operando a tutti i livelli istituzionali. I tempi sono maturi perché la nostra provincia si doti di una struttura viaria al passo con le regioni e i paesi più evoluti d’Europa”.

mercoledì 7 ottobre 2009

MASCARIN (SINISTRA UNITA): SULLA RIORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE COMUNALE RETICENZE E PRESSAPOCHISMO.

A fine luglio Sinistra Unita ha presentato un’interrogazione in merito al progetto di riorganizzazione della macchina comunale, chiedendo specificatamente quali sarebbero stati i riflessi per i dipendenti comunali e se ci sono fossero state occasioni di confronto sull’intero impianto del progetto con le organizzazioni sindacali e, nel caso, quali fossero stati gli esiti di tali incontri.

La sbrigativa risposta che in Consiglio comunale ci fu data dall’Assessore Maiorano che l’incontro con le organizzazioni sindacali c’era stato (senza riportare i contenuti dell’incontro perchè lui e nessun componente della Giunta vi aveva partecipato!) e che non si trattava di una riorganizzazione vera e propria ma solo di “qualche piccolo aggiustamento”....

Ora le organizzazioni sindacali si lamentano di piu’ di un mancato confronto con l’Amministrazione Comunale e convocano, giustamente, un’assemblea generale dei dipendenti.

Prendiamo atto che i dubbi e le domande (senza risposta) da noi sollevate erano tutte corrette, che il nostro non era inutile allarmismo, che il disagio dei lavoratori era ed è reale e che forse è arrivato il momento che di questa situazione si parli in Consiglio comunale, senza reticenze e pressappochismi.

martedì 6 ottobre 2009

MASCARIN (SINISTRA UNITA): FORTE PREOCCUPAZIONE PER IL PROGRAMMA PLURIENNALE DI ATTUAZIONE PROPOSTO DALLA GIUNTA AGUZZI

Mercoledì approderà in Consiglio comunale verrà proposta dalla Giunta Aguzzi l’adozione del Programma Pluriennale di Attuazione (P.P.A.), il cui obiettivo in teoria dovrebbe essere quello di localizzare, temporizzate e coordinare – alla luce del recente PRG adottato – gli interventi sul territorio per evitare che essi si sviluppino in modo casuale e disorganico, raccordando quegli stessi interventi di pianificazione del territorio alla programmazione economico-finanziaria del Comune.

In questo senso , come Sinistra Unita, non possiamo non cogliere che nel P.P.A. proposto si temporizza ben poco e scompare qualsiasi gradualità d’intervento: infatti su 474.006 mq SUL previsti dal vigente PRG, il P.P.A. ne programma ben 402.209 e rispetto a una previsione edificatoria del PRG equivalente a 11.850 nuovi abitanti, il P.P.A. prevede interventi corrispondenti a ben 9.617 nuovi abitanti. In altre parole si da il via a oltre l’80% di quanto previsto dal PRG! Ora, al di là del devastante impatto che plausibilmente tutto ciò potrebbe avere sul nostro territorio, sia sul piano edilizio che sul piano demografico (è bene ricordare che di solito un PRG dovrebbe svilupparsi e realizzarsi con attenta gradualità nell’arco di 10/20 anni), non ci si può non porre almeno due interrogativi.

Il primo:che senso ha programmare – in termini di dati dimensionali - ben 4.181 alloggi su 5.125 previsti dal PRG, motivando la scelta con la descrizione di un quadro irrealistico in cui la nostra città viene definita come “quella a piu’ alto tasso di crescita, con un mercato immobiliare molto dinamico”, nel momento in cui invece Fano è colpita drammaticamente dalla crisi economica, la disoccupazione crescente spinge molti lavoratori a lasciare la città e tante case – è sotto gli occhi di tutti – rimangono sfitte? Chi dovrebbe quindi costruire e chi dovrebbe poi comprare da domani mattina le nuove abitazioni?

Il secondo: è realistico pensare che l’Ente Locale riuscirà, alla luce anche della scarsa gradualità degli interventi, a realizzare tutte quelle opere pubbliche indispensabili per le nuove edificazioni previste dal PRG, quando poche settimane fa il Consiglio comunale ha approvato un documento - contenente le linee programmatiche della Giunta - che segnala le difficoltà che il rispetto del patto di stabilità pone “alla progettualità dell’Amministrazione Comunale, soprattutto nel campo degli investimenti”, esplicitando il rischio di non poter far fronte neppure agli impegni contrattuali già assunti negli anni precedenti per opere pubbliche in corso di realizzazione?

Per questo, come Sinistra Unita chiediamo alla Giunta di ripensare l’impianto del P.P.A. e di valutare un suo ridimensionamento al fine di garantire una diversa temporizzazione e una maggiore gradualità degli interventi, che tengano conto della reale situazione economico-sociale della nostra comunità e le reali capacità dell’Ente Locale di seguire e governare lo sviluppo del PRG da poco adottato.

Sarebbe già un buon inizio rispondere a questi due interrogativi.

venerdì 2 ottobre 2009

SABATO 3 OTTOBRE, DA FANO IN TANTI A ROMA PER DIFENDERE LA LIBERTA’ DI STAMPA

Le cittadine e i cittadini che credono nel diritto-dovere di essere correttamente informati di quanto sta realmente accadendo in Italia, sabato partiranno da Fano e dal resto della provincia numerosi pullman – organizzati da “Sinistra e Libertà” o dalla CGIL - , per essere presenti a Roma alla manifestazione nazionale per la libertà di stampa indetta dalla Fnsi , solidali con i giornalisti della carta stampata e della televisione pubblica, perché sia garantito il diritto di porsi domande e di avere trasparenti risposte – in sostanza, di far uso della coscienza critica – senza subire pressioni, ricatti, intimidazioni e minacce.

E in tanti, tantissimi manifesteremo pacificamente affinchè siano garantite la libertà di stampa e la libera circolazione di idee e di opinioni previste dalla Costituzione, quali fondamento di uno Stato democratico, affinchè il nostro Paese si scuota da quella sorta di ipnosi collettiva frutto di un potere arrogante e spregiudicato che grazie al suo enorme impero mediatico ha trasformato gli organi di informazione in strumenti di propaganda e di mistificazione.

Non solo: all’appuntamento sono arrivate e continuano ad arrivare dalla città e dalla provincia tantissime testimonianze – via telefono, sms, e-mail,... – di adesione e di sostegno da parte di perosne di ogni età che per motivi di studio, di lavoro o di salute, non potranno venire di persona a Roma, ma che ci chiedono di portare alla manifestazione nazionale anche la loro voce contro la deriva autoritaria, illiberale e antidemocratica a cui sta andando incontro il Paese.

La voce di tante e tanti che non hanno modo di far sentire il proprio sdegno ma lo condividono pienamente, e vogliono aggiungere la propria voce a quella delle centinaia di migliaia di cittadine e cittadini che come noi sabato saranno in piazza a Roma.