venerdì 25 febbraio 2011

FERMIAMO IL MASSACRO IN LIBIA. SIT-IN A FANO, SABATO 26 FEBBRAIO ORE 16.30


Domani, sabato 26 Febbraio 2011, presso i Giardini Amiani di Fano a partire dalle ore 16.30 si terrà un sit-in di protesta contro i massacri e le violenze in corso in Libia. L’appuntamento risponde all’appello nazionale “Il Mediterraneo dei gelsomini. Fermiamo il massacro in Libia. Pane, lavoro, democrazia, accoglienza” che vede tra i primi firmatari Andrea Camilleri, Luigi Ciotti, Cristina Comencini, Margherita Hack, Dacia Maraini. All’iniziativa, promossa dalle Donne in Nero di Fano, aderiscono: Circolo Giovanile Salvatore Allende - Rete degli Studenti Medi Coordinamento Provinciale - Associazione Bartolagi da Fano - Comitato 25 Aprile - Stazioni Mobili - ANPI Fano - Bottega del Mondo Solidale Fano - Sala della Pace Fano - ArciGay Agorà Pesaro Urbino - Arci Comitato Provinciale - Res Publica - CGIL Fano - Movimento Radicalsocialista - La Fabbrica di Nichi Pesaro Urbino - Alternativa Libertaria - Sinistra Unita Fano - Partito Democratico Fano – Partito Socialista Italiano Fano - Italia dei Valori Fano - Bene Comune - Fano 5 Stelle - Sinistra Ecologia Libertà Coordinamento Provinciale

martedì 22 febbraio 2011

MASCARIN (SINISTRA UNITA): IL PIANO SPIAGGE PIU’ VELOCE DEL MONDO…


Siamo alle solite: la maggioranza di centrodestra con un colpo di mano forza la discussione consiliare e blinda i provvedimenti a essa cari, in questo caso l’Adozione della variante al Piano Particolareggiato delle Spiagge, che sarà presentato in Consiglio comunale (come odg aggiuntivo, si badi bene) giovedì 24 febbraio. Peccato che i consiglieri comunali abbiano potuto visionare il piano – approvato in fretta e furia dalla Giunta – solo lunedì 21 pomeriggio, avendo quindi a disposizione pochissimo tempo per poter approfondire il documento definitivo al fine di presentare emendamenti. Alla faccia del dibattito ampio ed esaustivo! Spiace inoltre constatare come tra i soggetti associativi oggi chiamati dalla Commissione Urbanistica e Ambiente a una quanto mai rapida consultazione non vi sia il “Comitato Spiagge Libere”, di cui – in qualità di VicePresidente della Commissione - avevo formalmente richiesto il coinvolgimento in termini consultivi in ben due occasioni: il 12 gennaio 2010 in sede di Commissione Urbanistica e Ambiente e il 22 gennaio 2010 mediante lettera protocollata, indirizzata al Presidente di Commissione Giacomo Mattioli, all’Assessore all’Urbanistica Mauro Falcioni e a tutti i componenti della Commissione stessa. Entrambe le volte il Presidente Mattioli si era impegnato a procedere in tal senso. Constato che invece l’impegno non è stato mantenuto e che i cittadini che in questi anni si sono battuti per difendere e ampliare le spiagge libere fanesi sono stati tagliati fuori da qualunque passaggio partecipativo. Che dire? Complimenti!

martedì 15 febbraio 2011

MASCARIN (SINISTRA UNITA): L'ITALIA NON E' SOLO "BUNGA BUNGA"...


In centinaia, donne e uomini, ragazze e ragazzi hanno riempito Piazza XX Settembre lo scorso 13 febbraio. Lo stesso è accaduto in tante altre città italiane, duecentotrenta, piccole e grandi, a nord e a sud. Oltre un milione di cittadine e cittadini sono scesi in piazza in tutta Italia. E’ successo, oltre ogni più ragionevole e rosea previsione: la parola femminile ha invaso la scena, per parlare di dignità, di libertà, di sapere e di lavoro, della relazione con gli uomini, delle generazioni, dei generi, della vita. Per rispondere ai piu’ recenti avvenimenti che hanno investito il nostro Paese e hanno visto la figura femminile per l’ennesima volta umiliata e mortificata.Tante donne, ma anche tanti uomini che rifiutano di obbedire a un comando culturale e politico in cui il rapporto tra uomini e donne è un rapporto gerarchico che discende, come ha osservato Nichi Vendola, da “un codice maschilista in cui le donne sono ornamento, preda dell’attività venatoria di un genere maschile malato di onnipotenza”. Nessun simbolo o bandiera di partito, solo tanta indignazione e la voglia di squarciare l’ipocrisia quotidiana, nello schermo deformante della rappresentazione mediatica a cui pareva essersi assuefatta l’Italia dopo vent’anni di berlusconismo. E’ invece emersa la vera faccia del genere femminile, quella cioè che lavora onestamente, che studia, che rappresenta eccellenze in tutti i campi del vivere quotidiano e che ha una dignità e un orgoglio da far valere. È anche emersa una forza civile che ha messo in luce, in modo quasi spietato, la povertà di una politica molto spesso autoreferenziale e misera di idee quanto di etica; una forza civile che, al tempo stesso, interroga e stimola chi non si arrende al declino, non solo economico e politico, di questo Paese. In questo senso quella del 13 febbraio è stata davvero una bella lezione che le donne hanno dato all’Italia e alla società italiana: una lezione di dignità di cui avevamo tutti bisogno.

venerdì 11 febbraio 2011

SE NON ORA, QUANDO?


Fano, Domenica 13 Febbraio 2011 alle ore 17.30 appuntamento in Piazza XX Settembre… SE NON ORA, QUANDO?

lunedì 7 febbraio 2011

MATTIOLI (SINISTRA UNITA): PISTA CICLABILE, UN'ALTRA INCOMPIUTA DELLA GIUNTA AGUZZI


“Un’altra incompiuta della giunta Aguzzi”. Sinistra Unita critica l’Amministrazione fanese per il tratto di pista ciclabile Fossosejore-Fano “del tutto inutile dal punto di vista turistico-balneare”. “Tra coloro che sabato mattino hanno partecipato all’inaugurazione ufficiale della pista ciclabile Fano-Fossosejore -scrive Michele Mattioli di Sinistra Unita- non pochi si saranno chiesti come mai si desse inizio all’evento all’altezza dei parcheggi di Gimarra e non dove l’estremità della pista era stata progettata e costruita, cioè all’altezza del ponte ferroviario dell’Arzilla, nei pressi dei Bagni Arzilla? In pochi sapevano che l’amministrazione fanese non era in grado di dare inizio alla manifestazione dall’origine della pista ciclabile in terra fanese dato che per circa 200 metri la pista da anni non esisteva più; gli stessi amministratori l’avevano sostituita con un più redditizio, dal punto di vista elettorale, parcheggio. Inoltre a quanti tra coloro che avanzando con le proprie bici verso Fossosejore si fossero chiesti il perché delle grate metalliche ai passaggi scolmatori sotto la ferrovia gli stessi amministratori avrebbero dovuto comunicare la loro totale mancanza di volontà verso quella spesa, 200 mila euro circa ad intervento, che avrebbe permesso di mantenere sicuri e aperti i passaggi pedonali verso il mare. Quindi non sarà sfuggito a molti il fatto che la ciclabile Fano-Fossosejore che attraversa tutto il litorale a nord di Fano di fatto è del tutto inutile dal punta di vista turistico-balneare per l’economia cittadina, poiché fino a Fossosejore non permette l’accesso alle spiagge fanesi. Salire a Gimarra, dove di fatto inizia, significa non poter più scendere a mare fino alla congiunzione con il tratto pesarese. Altro capitolo negativo nella gestione fanese della pista è la mancata realizzazione del sottopasso ciclabile all’altezza dell’ex casello di Fossosejore; questo avrebbe permesso di unirsi al tratto pesarese evitando pericolose gimkane ai limiti della Nazionale ed evitando di immettersi in un sottopassaggio automobilistico a tutto rischio dei ciclisti. Queste e altre gravi anomalie tra cui la pericolosa mancanza di illuminazione lungo il percorso, l’assenza di aree di sosta per i ciclisti e di arredi urbani lungo tutto il tragitto ci hanno portato alla scelta di non presenziare all’inaugurazione della pista ciclabile. In più l’assenza di interesse verso la mobilità sostenibile di questa Giunta è dimostrata dallo stato delle cose delle piste ciclabili cittadine: non un kilometro di pista ciclabile è stato creato dall’insediamento del sindaco Aguzzi, nemmeno la pista lungo via Papiria e quella verso il quartiere di Fenile sono in via di realizzazione, il sottopasso ciclopedonale di via del Bersaglio dopo 6 anni è ancora lettera morta. Dopo aver ribadito con i fatti quanto poco abbia realizzato questa amministrazione per migliorare la viabilità di ciclisti e pedoni della propria città crediamo di aver motivato adeguatamente la nostra volontà di non presenziare ad un così importante evento”.

martedì 1 febbraio 2011

INTERROGAZIONE RELATIVA AI RITARDI NELL’ATTIVAZIONE DEL REGISTRO COMUNALE PER IL TESTAMENTO BIOLOGICO


I sottoscritti Consiglieri comunali sollecitano il seguente chiarimento.

Considerato che

- il 10 maggio 2010 il Consiglio comunale di Fano ha approvato a maggioranza (18 favorevoli, 8 contrari, 1 astenuto) una mozione per l’istituzione di un registro comunale per la raccolta e la conservazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (testamento biologico), con un voto trasversale che ha coinvolto consiglieri comunali sia di minoranza che di maggioranza;

- in sede di discussione consiliare, sollecitato ad esprimersi sulla legittimità dell’atto, il Direttore Generale – presente ai lavori in sostituzione del Segretario Generale – ha espresso in proposito dubbi sulla sua concreta efficacia ma non sulla legittimità;

- in data 27 novembre 2010 l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), rispondendo alle sollecitazioni contenute nella circolare sottoscritta dal Ministro dell’Interno, del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Salute, ha ribadito che “può ritenersi che i presupposti della legittimità e tenuta di tali registri, in via generale, possano essere ricondotti allo svolgimento delle funzioni amministrative del Comune riguardanti la popolazione ed il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità (art.13, comma1, D.Lgs nr.267 del 2000)” e che pertanto appare “legittimo che i registri possano essere istituiti e organizzati qualora si limitino a contenere la notizia che tali dichiarazioni sono state rese, potendosi questa attività configurare anche come attività fondata sull’art. 47 del D.P.R. nr. 450 del 2000 in materia di atti notori e comunque non essendo in violazione di alcuna specifica legge statale”;

- in data 11 gennaio 2011 il Tribunale di Firenze ha accolto il ricorso in materia di testamento biologico a favore di un uomo di settanta anni “in buono stato di salute fisica e mentale” il quale richiedeva “la nomina di un amministratore di sostegno autorizzato, per il tempo di eventuale perdita della capacità auto determinativa”, ad opporsi a determinati trattamenti sanitari quali la respirazione artificiale; il Tribunale di Firenze ha inoltre evidenziato che la libertà di scegliere a quali trattamenti sanitari essere sottoposti è garantita da numerose norme costituzionali;

- la Corte costituzionale, nella sentenza numero 438 del 2008, ha affermato che il diritto del paziente al consenso informato è sintesi di due diritti fondamentali della persona: quello alla salute e quello all’autodeterminazione, al fine di garantire la libera e consapevole scelta da parte del paziente e, contestualmente, la sua stessa libertà personale, conformemente all'art. 32, comma 2, della Costituzione;

- la Corte di Cassazione, nella sentenza numero 21748 del 2007, ha stabilito che alimentazione ed idratazione sono senza dubbio trattamenti medici e, quindi, come tali rinunciabili;

- il TAR per il Lazio, nella sentenza numero 8650 del 2009, ha confermato che l’imposizione di un trattamento sanitario sempre e comunque anche nell’ipotesi di accertata volontà contraria del paziente viola la dignità umana che, ai sensi dell’articolo 2 della Costituzione italiana e dell’articolo 1 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, è inviolabile e deve essere rispetta e tutelata;

- negli ultimi sette mesi diversi cittadini fanesi hanno personalmente contattato gli uffici comunali per presentare le proprie dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario, ricevendo risposte negative e perentorie;

- negli ultimi sette mesi diversi comuni hanno approvato, successivamente al voto del Consiglio comunale di Fano, analoghe mozioni che hanno portato in tempi rapidi all’istituzione in quelle realtà del di un registro comunale per la raccolta e la conservazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario (testamento biologico);

Si chiede di sapere:

- perché a distanza di sette mesi non sia stata data applicazione alla deliberazione assunta dal Consiglio comunale, non essendo stati mai contestati problemi di legittimità;

- quali siano i tempi di realizzazione e attivazione del servizio secondo l’articolazione prevista e deliberata dal Consiglio comunale.

Samuele Mascarin

Christian Marinelli

Marco Cicerchia

Luca Stefanelli

Rosetta Fulvi

Oscardo Ferri

Hadar Omiccioli