mercoledì 28 settembre 2011

ORDINE DEL GIORNO GIORNATA INTERNAZIONALE DI SOLIDARIETA’ CON IL POPOLO PALESTINESE

Il Consiglio comunale di Fano

premesso che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 29 novembre come la Giornata Internazionale di Solidarietà con il Popolo Palestinese nelle Risoluzione 32/40 B del 2 dicembre 1977;

ricordato che il 29 novembre è stato scelto poiché in quel giorno del 1947 l’Assemblea Generale dell’Onu istituiva in Palestina uno "Stato ebraico" e uno "Stato arabo", assegnando alla città di Gerusalemme uno speciale status internazionale gestito dalle Nazioni Unite;

preso atto che dei due Stati previsti nella Risoluzione 181 (II) del 1947, conosciuta come Partition Resolution, finora è stato creato solo Israele;

ricordando che ancora oggi il popolo palestinese è costretto a soffrire le conseguenze della lunga occupazione militare israeliana, una violenza continua, quotidiana, ordinaria, a volte manifesta, a volte invisibile, spesso nascosta dai grandi mezzi d’informazione;

visti i rapporti delle Nazioni Unite che documentano come ancora oggi la vita dei palestinesi sia scandita da umiliazioni, maltrattamenti, soprusi, discriminazioni, posti di blocco, muri, insediamenti, abbattimento di case, aggressioni, arresti e uccisioni;

considerato che la continua espansione degli insediamenti e la costruzione del muro nei territori occupati, la demolizione delle case e gli sfratti anche a Gerusalemme Est sono contrari al diritto internazionale e costituiscono il principale ostacolo alla continuazione dei negoziati;

ribadisce che la continuazione dell’occupazione militare israeliana dei Territori Palestinesi 1) comporta immani sofferenze, la violazione sistematica dei fondamentali diritti umani dei palestinesi e il progressivo deterioramento delle loro condizioni di vita; 2) riduce lo spazio per il dialogo, la comprensione reciproca e la ricerca di soluzioni negoziate tra i due popoli; 3) impedisce di risolvere pacificamente il conflitto mediante la creazione di uno stato palestinese accanto a quello israeliano a causa della continua espansione degli insediamenti israeliani; 4) alimenta la frustrazione, la disperazione, la rabbia e il desiderio di riscatto tra i palestinesi che finiranno con alimentare nuove manifestazioni di violenza; 5) costringe il popolo israeliano a vivere in una condizione d’insicurezza e di guerra permanente con tanta parte del mondo arabo che comprime i propri spazi di libertà, di sviluppo e di democrazia; 6) rappresenta un grande ostacolo alla lotta al terrorismo e al fondamentalismo ed è una fonte continua di instabilità e insicurezza internazionale; 7) frena lo sviluppo del dialogo interreligioso; 8) limita la nostra libertà e ci impedisce di costruire la pace nel Mediterraneo e in Medio Oriente; 9) costringe da decenni l’Europa e la comunità internazionale a spendere inutilmente una enorme quantità di denaro senza ottenere alcun beneficio; 10) porta inevitabilmente allo scoppio di nuove guerre e atrocità;

riconoscendo che le città e gli enti locali europei possono contribuire a rafforzare il dialogo e la conoscenza reciproca con il popolo palestinese e con il popolo israeliano; alleviare le sofferenze del popolo palestinese e ricostruire la fiducia e la speranza nella pace; vigilare sulle violazioni e il rispetto della dignità e dei diritti umani; sostenere i familiari delle vittime e le forze di pace che operano da entrambe le parti; contribuire a rafforzare le istituzioni locali palestinesi; promuovere l’incontro e il dialogo tra gli Enti Locali israeliani e palestinesi; sensibilizzare i propri cittadini sui problemi del Medio Oriente e coinvolgerli in iniziative di solidarietà e di pace; rafforzare l’impegno politico dei governi europei e dell’Unione Europea per la pace in Medio Oriente;

dichiara
la propria volontà di contribuire attivamente alla risoluzione del conflitto israelo-palestinese e alla costruzione della pace in Medio Oriente mediante progetti di cooperazione e solidarietà con la popolazione palestinese, di promozione del riconoscimento reciproco e del dialogo tra israeliani e palestinesi, di diffusione della cultura della pace, dei diritti umani e della riconciliazione, di sensibilizzazione e mobilitazione della propria comunità e a questo fine
delibera
1) di aderire alla Rete Europea degli Enti Locali per la pace in Medio Oriente promossi dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani con cui s’intende rafforzare l’impegno dell’Italia e dell’Europa in Medio Oriente partendo dalle comunità locali;
2) di definire, in accordo con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, un piano di azioni concrete che prevedano anche il coinvolgimento attivo della cittadinanza e in particolare dei giovani, delle scuole e delle organizzazioni della società civile;
3) di richiedere formalmente al Governo italiano di riconoscere lo Stato di Palestina.


Fano, 28 settembre 2011

Samuele Mascarin
Consigliere comunale di Sinistra Unita

MASCARIN (SU), STEFANELLI (PD): NO ALLA VARIANTE MULINO ALBANI

Stupiscono non solo le recenti dichiarazioni dell’Assessore Falcioni in merito alla variante urbanistica del “Mulino Albani”, ma anche la scelta di far visionare e analizzare ai consiglieri comunali la documentazione, in sede di commissione, solo 24 ore prima della sua presentazione e votazione in Consiglio comunale, cioè questa sera.
Al netto di questo frettoloso e assai contorto passaggio, non si capisce con quale criterio ad appena due anni dall’approvazione del PRG si approvino varianti urbanistiche consistenti come quella in oggetto e, ad esempio, come quella relativa alle Terme di Carignano.
L’Assessore Falcioni sostiene che l’abbattimento della struttura del Mulino Albani consentirà di cancellare l’ultima delle “brutture” rimaste in piedi a Fano: peccato non abbia avuto la stessa tensione da esteta quando si trattò di decidere del futuro dell’area dell’ex-colonia INAM.
Per carità, le architetture avulse dal contesto possono avere tutte un loro valore e una loro bellezza, ma nei casi in questione - Mulino Albani e ex-colonia INAM - probabilmente andava fatta una riflessione in più sul possibile recupero delle strutture storicizzate in quei luoghi. Del resto, se non ricordiamo male, il PRG Cervellati consentiva per l’appunto solo il recupero.
Da domani invece ci ritroveremo con altri 2500 mq di commercio, a ridosso del centro cittadino, della Stazione FS, della stazione bus e di una delle principali arterie stradali cittadine, senza nemmeno uno studio circa la ricaduta sul traffico e sul sistema-viabilità.
Insomma questa Amministrazione comunale continua imperterrita a sostenere un’idea di sviluppo economico incentrato su capannoni industriali, commercio e case, come se negli ultimi anni non fosse accaduto nulla…Una volta ancora, povera Fano!

martedì 27 settembre 2011

MASCARIN (SINISTRA UNITA): LETTERA APERTA ALL’ON.PAOLINI

Gent.mo On. Paolini
Lei, in virtù del vigente sistema elettorale, si ritrova oggi ad essere non solo parlamentare del suo partito, la Lega Nord, ma anche unico parlamentare espressione della nostra città. Questo è un incontestabile dato di fatto e credo che rappresenti per Lei oltre che un onere anche un onore.
Le nostre biografie politiche sono molto distanti ed è fin troppo facile rilevare la nostra diversità di opinioni su quasi ogni aspetto della vita politica e civile sia locale che nazionale. Tuttavia condividiamo, credo, la consapevolezza che l’infiltrazione della criminalità organizzata nel nostro territorio è una drammatica e sottovalutata realtà. In questo senso ho sempre apprezzato, al netto di alcune divagazioni un po’ populistiche, la sua costante denuncia del fenomeno e la fermezza delle sue posizioni in merito. Oggi Le chiedo pubblicamente – come cittadino più che come avversario politico – di non tradire tale impostazione, ma di esserne una volta di più coerente rappresentante.
Mercoledì 28 settembre l'aula della Camera, di cui Lei è membro, si esprimerà sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni contro il Ministro dell'Agricoltura Saverio Romano, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
La stampa nazionale riporta l’intenzione del suo partito di votare contro la mozione di sfiducia; io le chiedo invece di votare a favore perché questo sarebbe un importante segnale rispetto alla credibilità di quelle battaglie di legalità per le quali in tanti - non solo a sinistra, come Lei ha dimostrato fino ad oggi - riteniamo non possano esistere eccezioni o temporanee abdicazioni.
Cordialmente

Samuele Mascarin
Consigliere comunale Sinistra Unita

sabato 24 settembre 2011

MASCARIN (SINISTRA UNITA): DEGRADO VIA DELLO SCALO, DOPO UN MESE NULLA E’ CAMBIATO

Lo scorso 24 agosto ho presentato un’interrogazione relativa al degrado in cui versava ormai da due mesi l’area di Via dello Scalo, dove l’incuria e l’abbandono del verde pubblico avevano consentito la realizzazione di rifugi e bagni improvvisati all’interno della selva sviluppatasi, dove risultavano abbandonati rifiuti di ogni tipo, compresi escrementi umani e biancheria sporca. La segnalazione era stata poi ripresa e rilanciata dalla stampa locale.
E’ passato un mese, l’estate è finita e con essa la stagione turistica ma nulla e nessuno è intervenuto per sanare la situazione di estremo degrado dell’area, dove hanno continuato ad accumularsi rifiuti tra la vegetazione abbandonata a se stessa. Insomma le cose sono solo peggiorate.
Che si deve fare a questo punto per ottenere un minimo intervento di pulizia, tenuto conto che il problema ormai non è tanto e solo di decoro ma soprattutto di carattere igenico-sanitario? E’ una domanda che pongo in modo non retorico e alla quale spero, almeno questa volta, chi di dovere risponda.

martedì 20 settembre 2011

INTERPELLANZA RELATIVA ALLE DIFFICOLTA’ INCONTRATE DA ALCUNI CITTADINI NEL FIRMARE LA RICHIESTA DI REFERENDUM POPOLARE ABROGATIVO PRESSO GLI UFFICI DE

I sottoscritti Samuele Mascarin e Federico Valentini, in qualità di consiglieri comunali, sollecitano il seguente chiarimento.

Premesso che
- chi raccoglie le firme per un referendum (Legge 325/1970) esercita un diritto previsto dall’Art. 75 della Costituzione e quindi tale azione non può essere oggetto di limitazioni da parte di alcuno;
- la Legge 130/1998 e la Legge 120/1999 hanno ampliato l’elenco di coloro che sono abilitati ad autenticare le firme volte a richiedere referendum e che esse prevedono che tra le figure abilitate all’autenticazione quella del Segretario comunale;
- la Legge 130/1998 e la Legge 120/1999 prevedono che possa autenticare anche il delegato dal Segretario comunale che dichiari di operare su delega del medesimo purchè appartenente al suo ufficio;
- il Comune deve indicare con appositi cartelli la stanza dove si firma e gli orari precisi di ogni giorno lavorativo;

Considerato che
- presso il Comune di Fano risultano esposti unicamente cartelli scritti a mano, che non recano nessuna indicazione in merito agli uffici, agli orari, alle figure responsabili per l’autenticazione;
- giovedì 15 settembre alle ore 8.40 alcuni cittadini si sono presentati presso gli uffici del Comune di Fano per firmare la richiesta di referendum popolare abrogativo, ma non è stato loro riconosciuto tale diritto poiché non risultava essere presente la figura responsabile autorizzata all’autenticazione;


Chiede di sapere
- quali sono presso il Comune di Fano le figure responsabili autorizzate all’autenticazione in sostituzione del Segretario comunale, come siano regolamentati i loro orari di presenza e di attività, se tali orari sono stati rispettati oppure no in relazione all’increscioso episodio sopra riportato;
- se il Comune di Fano non ritenga doveroso scusarsi con i cittadini cui è stato impossibile esercitare un proprio diritto costituzionalmente riconosciuto a causa dell’imperfetta predisposizione del servizio di autenticazione delle firme realizzata dal Comune stesso.

Fano, 20 settembre 2011

Samuele Mascarin
Consigliere comunale Sinistra Unita

Federico Valentini
Consigliere comunale Partito Democratico

venerdì 16 settembre 2011

MASCARIN (SINISTRA UNITA): L’INIZIATIVA DELLA CNA E’ MERITORIA, IL MESSAGGIO COMUNICATIVO E’ DI DUBBIO GUSTO. LEGITTIMO FARLO PRESENTE.

Nessuno ha inteso mettere in discussione né tanto meno offendere chi da anni, e questo è evidentemente il caso della CNA, svolge un ruolo positivo nel nostro territorio non solo nell’ambito economico e occupazionale ma anche in quello civile.
Del resto questa è una delle motivazioni della sorpresa, non solo mia, per la scelta di una campagna comunicativa che poggia su “un'immagine forte, cruda, esplicita”, come ha riconosciuto la stessa CNA, e su un messaggio ambiguo: vogliamo scommettere che se invece di “vittima di un abusivo” lo slogan fosse stato “vittima dell’abusivismo” l’impatto emotivo sarebbe stato minore? La scelta è comprensibile in termini comunicativi, ma discutibile sotto altri.
In questo senso nelle parole di Camilla Fabbri trovo fortunatamente conferma non solo dello spirito, meritorio, che anima l’iniziativa promossa (che nessuno fino a prova contraria ha messo in dubbio) ma anche della comune consapevolezza di essere ricorsi per la campagna comunicativa ad un messaggio forte, forse troppo. Provo a capire, senza pregiudizi, non solo le motivazioni ma anche l’interpretazione che viene proposta, tuttavia rimango convinto – e in queste ore ne ho avuto ulteriore conferma confrontandomi anche con altre persone – che il messaggio richiama un immaginario abbastanza ambiguo che si presta a molte, diverse letture a seconda della sensibilità di chi lo osserva e legge, anche ad alcune che, credo comprensibilmente, possono risultare molto fastidiose. In quest’ottica mi pare corretto ricordare che lo stesso Codice dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria indica che la comunicazione non deve contenere affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale o tali secondo il gusto e la sensibilità dei consumatori e che è un diritto poter far presente secondo la propria sensibilità la cosa. In questo senso credo di poter ribadire, su un piano culturale e non politico, che trovo il messaggio nel suo insieme e l’ambiguità che lo contraddistingue agli occhi non solo miei, di dubbio gusto. Per questo mi piacerebbe potermi confrontare con le rappresentanti della CNA, perché credo aiuterebbe senza fraintendimenti a risolvere possibili equivoci da un lato e a far tesoro di critiche non strumentali dall’altro.