sabato 20 novembre 2010

MASCARIN (SINISTRA UNITA): L’UDC SMETTA DI FARE ROZZA PROPAGANDA SUL TESTAMENTO BIOLOGICO


I registri comunali sul biotestamento raccolgono le volontà autografe da parte di una persona e come tali sono attestazioni che hanno un valore morale oggettivo, a maggior ragione in mancanza di una legge in materia. Sulla salute di un individuo non possono essere Ministri o Sottosegretari di un Governo dai giorni contati a decidere, ma il soggetto stesso. Del resto l’istituzione di un registro comunale per la raccolta e la conservazione delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario è al momento l’unico strumento a disposizione dei cittadini per testimoniare una scelta della persona e per tutelare il diritto all’autodeterminazione in materia sanitaria sancito in primo luogo dalla nostra Carta Costituzionale. I principi a cui il registro si ispira sono ribaditi anche da Convenzioni internazionali, quale quella di Oviedo, e confermati da alcune sentenze come il caso di Eluana Englaro. Proprio la giurisprudenza della Cassazione relativa alla vicenda Englaro ci fa ritenere l’isituzione del registro comunale dei testamenti biologici un passo essenziale per la concreta tutela di un diritto fondamentale della persona. Il ruolo che le amministrazioni locali possono svolgere a riguardo è insostituibile, considerando che ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo n. 267 del 2000, il Comune “rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo”. Questa iniziativa è una realtà in molti Comuni italiani (23 solo nella vicina Emilia Romagna) dove sono già attivi registri che hanno certificato la redazione di migliaia e migliaia di testamenti biologici. L'atto, per l’istituzione del registro, si approva in Consiglio comunale. Spetta poi alla Giunta comunale l’adozione di successivi provvedimenti, da assumere entro trenta giorni dalla esecutorietà dell’atto, per l’organizzazione del registro e l’adozione delle conseguenti modalità operative. In questo senso il vero problema è che - dopo oltre sei mesi dall’approvazione a larga maggioranza del registro da parte del Consiglio comunale - il Comune di Fano non ha ancora reso operativo il servizio, nonostante le richieste espresse in questo senso da numerosi cittadini. Di questo dovrebbe preoccuparsi e scusarsi l’Assessore Del Vecchio, rinunciando – almeno per una volta – a fare rozza propaganda su temi così complessi e delicati. Sarebbe peraltro buon gusto che un Amministratore non invitasse gli uffici comunali a contravvenire a un loro dovere…

Fano, 20 novembre 2010

Samuele Mascarin / Consigliere comunale Sinistra Unita