martedì 15 febbraio 2011

MASCARIN (SINISTRA UNITA): L'ITALIA NON E' SOLO "BUNGA BUNGA"...


In centinaia, donne e uomini, ragazze e ragazzi hanno riempito Piazza XX Settembre lo scorso 13 febbraio. Lo stesso è accaduto in tante altre città italiane, duecentotrenta, piccole e grandi, a nord e a sud. Oltre un milione di cittadine e cittadini sono scesi in piazza in tutta Italia. E’ successo, oltre ogni più ragionevole e rosea previsione: la parola femminile ha invaso la scena, per parlare di dignità, di libertà, di sapere e di lavoro, della relazione con gli uomini, delle generazioni, dei generi, della vita. Per rispondere ai piu’ recenti avvenimenti che hanno investito il nostro Paese e hanno visto la figura femminile per l’ennesima volta umiliata e mortificata.Tante donne, ma anche tanti uomini che rifiutano di obbedire a un comando culturale e politico in cui il rapporto tra uomini e donne è un rapporto gerarchico che discende, come ha osservato Nichi Vendola, da “un codice maschilista in cui le donne sono ornamento, preda dell’attività venatoria di un genere maschile malato di onnipotenza”. Nessun simbolo o bandiera di partito, solo tanta indignazione e la voglia di squarciare l’ipocrisia quotidiana, nello schermo deformante della rappresentazione mediatica a cui pareva essersi assuefatta l’Italia dopo vent’anni di berlusconismo. E’ invece emersa la vera faccia del genere femminile, quella cioè che lavora onestamente, che studia, che rappresenta eccellenze in tutti i campi del vivere quotidiano e che ha una dignità e un orgoglio da far valere. È anche emersa una forza civile che ha messo in luce, in modo quasi spietato, la povertà di una politica molto spesso autoreferenziale e misera di idee quanto di etica; una forza civile che, al tempo stesso, interroga e stimola chi non si arrende al declino, non solo economico e politico, di questo Paese. In questo senso quella del 13 febbraio è stata davvero una bella lezione che le donne hanno dato all’Italia e alla società italiana: una lezione di dignità di cui avevamo tutti bisogno.