giovedì 13 maggio 2010

MASCARIN (SINISTRA UNITA): IL CONSIGLIO COMUNALE HA DETTO SI AL TESTAMENTO BIOLOGICO. INDIETRO NON SI TORNA.


In merito alle estemporanee dichiarazioni oggi rilasciate alla stampa locale dal Direttore Generale del Comune di Fano, Dott. De Leo, in merito alla scelta – approvata dal Consiglio comunale – di istituire un registro comunale per il testamento biologico, mi paiono opportune alcune precisazioni.

Innanzitutto disquisire sul grado di maggiore o minore efficacia del atto votato dal Consiglio comunale lascia il tempo che trova, ciò che è rilevante dal punto di vista amministrativo è se esso è legittimo oppure no. E l’atto che istituisce il registro comunale è legittimo. Lo stesso Direttore Generale interpellato in proposito in sede di Consiglio Comunale prima della discussione e della votazione della mozione da me presentata ha ammesso che pur in presenza di dubbi sulla futura efficacia del registro comunale l’atto che lo istituiva non poteva essere considerato illegittimo e in virtu’ di questo è stato discusso e votato, secondo coscienza, dalla grande maggioranza dei consiglieri. Del resto sarebbe curioso che un atto sia illegittimo solo a Fano mentre è legittimo nel resto dei Comuni italiani che già da tempo lo hanno adottato…

Detto questo è forse il caso di ricordare a qualcuno che le valutazioni circa l’utilità e l’opportunità politica di un atto spettano ai politici, non ad altri. Non solo: il Consiglio comunale ha approvato una mozione, che nel suo dispositivo deliberativo è vincolante tanto per la Giunta quanto per l’apparato amministrativo. In questo senso accogliamo molto positivamente le dichiarazioni rilasciate ieri dall’Assessore Silvestri, di cui una volta ancora apprezziamo la coerenza e la determinazione, con le quali si è impegnato a rendere operativo entro l’estate il registro comunale per il testamento biologico e per questo troverà, se necessario, tutto il nostro appoggio.

Ci auguriamo solo che un’importante scelta democraticamente assunta dal Consiglio Comunale non debba scontarsi con azioni dilatorie e il silenzioso ostruzionismo di qualcuno.