giovedì 24 settembre 2009

MASCARIN (SINISTRA UNITA): SU CARIGNANO POSTI INTERROGATIVI A CUI NESSUNO VUOLE RISPONDERE

Alla luce delle ormai numerose critiche rivolteci dal Sindaco Aguzzi e dall’Assessore Falcioni in merito alla questione delle Terme di Carignano, crediamo sia utile e opportuno fare alcune brevi puntualizzazioni. Sinistra Unita ha presentato nel mese di agosto alcune osservazioni all’Accordo di programma stipulato tra Provincia, Comune di Pesaro, Comune di Fano e Società Terme di Carignano riguardanti la tutela dell’ambiente agricolo e del paesaggio di grande valore della zona di Carignano, la tutela del commercio di tutto il comprensorio fanese, la tutela degli interessi pubblici non garantita nelle cosiddette opere di urbanizzazione secondaria (campi sportivi, palestra,chiesa, ecc.) e infine l’esigenza di un rapporto ambientale (VAS) che misuri il reale impatto dell’intervento evitando il rischio di una cementificazione indiscriminata dell’intera area in questione.

Ora, è evidente da parte di alcuni il tentativo – anche volgare - di mistificare queste osservazioni, liquidandole come “i bastoni tra le ruote” messe dalla solita sinistra “che sa dire solo no”...

Non è così: noi crediamo fortemente nella valorizzazione delle Terme di Carignano e siamo anche favorevoli alla previsione di strutture - sia commerciali che alberghiere - in grado di ottimizzare l’indotto turistico legato alle attività termali. Tuttavia nel progetto di fattibilità riferito alla Terme di Carignano riscontriamo alcune ombre, sulle quali crediamo sia legittimo chiedere e ottenere la legittima chiarezza. Ad esempio non ci pare opportuno che nell’Accordo il Comune di Fano e la Provincia mettano in gioco consistenti di aree di loro proprietà senza che siano ben definiti e regolati i rapporti fra i soggetti pubblici e privati sottoscrittori dell’ Accordo stesso: in particolare non ci convince che nell’accordo, in merito alle opere pubbliche da realizzare - per le quali è assegnata una SUL di 5.200 mq solo per attrezzature per lo sport e 2.313 mq di SUL per attrezzature ricreative - non venga definito, neppure in linea di massima, chi dovrebbe realizzarle, con quali risorse e secondo quali tempi. A fronte di questo si prevedono addirittura 5.000 mq di residenze private! In altre parole, non è che corriamo il rischio di vedere prima gli appartamenti e poi alla fine, forse, le Terme?

Non solo: riteniamo che i 3.940 mq di SUL destinati al commercio di vicinato siano più che sufficienti a soddisfare l’offerta di negozi per tutti gli eventuali tipi di acquisti dei futuri utenti del centro termale e crediamo sia invece impropria la presenza di strutture commerciali superiori ai 250 mq, ovvero grandi centri commerciali.

Insomma, vediamo il rischio che con l’alibi delle Terme si vada a costruire un nuovo grande quartiere nella nostra città, oltretutto in variante al PRG appena adottato.

E allora, perché non prendere in considerazione la possibilità di alcune correzioni, che garantirebbero l’ambiente e la stessa qualità della vita a Carignano, senza pregiudicare lo sviluppo e la valorizzazione delle Terme? E’ così difficile rispondere ai nostri interrogativi? Perché tanto imbarazzo e tanta chiusura a qualunque tipo di confronto su questo progetto?