domenica 16 ottobre 2011

CARNAROLI (SINISTRA UNITA): TERME, RICCI HA POCO CORAGGIO

Sinistra Unita dichiara di seguire con forte interesse e altrettanta preoccupazione l’iter sempre più travagliato del progetto Terme di Carignano dopo l’ultimo colpo di scena con cui la Provincia ritorna a parlare di costruire 23.000 metri quadri di superficie, bocciati dalla soprintendenza. “Con la mozione approvata dal Consiglio provinciale a giugno per la chiusura dell’Accordo di programma e la mediazione raggiunta tra le parti interessate e la Soprintendenza (albergo di 4.400 mq), sembrava – dichiara Rita Carnaroli componente della Segreteria del partito - che finalmente la scelta più giusta, quella del rispetto di un bene comune legata alle esigenze economiche aziendali private, fosse stata raggiunta. Adesso tutto viene rimesso in discussione con un documento firmato dai tecnici dell’amministrazione con l’aggravante di non avere tenuto in nessuna considerazione il parere negativo della Soprintendenza sui quei 23.000mq, parere vincolante. Ci si chiede se una decisione del genere possa essere presa dai tecnici e se, oggi , sono i dirigenti a dettare l’azione politica della Provincia perché come sarebbe possibile altrimenti spiegare la schizofrenia tra le scelte di giugno e quelle attuali? Ricci che abbiamo sostenuto con la convinzione di mettere al posto giusto l’uomo” nuovo” sembra non avere il coraggio di rompere con vecchi schemi o legami, sembra non riesca a coniugare la bella idea di una Provincia attenta alla cura del territorio come volano di un sano sviluppo economico con una realtà dove campeggiano sempre più prepotentemente gli interessi di pochi a discapito di quelli di tutti”. Spetta ora a Ricci, così come ai sindaci Ceriscioli e Aguzzi, concludere l’accordo di programma: le strade sono due: o stralciare la superficie oggetto di un parere negativo della Soprintendenza, ma in questo caso si confligge con le previsioni di piano regolatore di Fano che l’assessore all’Urbanistica Falcioni ha detto che non ha alcuna intenzione di revocare o includere la stessa, ma in questo caso si confligge con il parere “vincolante” della Soprintendenza.